INTERVENTI DI RIDUZIONE DI AMPIEZZA

Gli interventi di riduzione di ampiezza possono essere eseguiti su tutti i distretti corporei affetti da Linfedema, arto (superiore o inferiore) o scroto.

RIDUZIONE DI AMPIEZZA AGLI ARTI (INFERIORI O SUPERIORI)

Riservata in genere ai casi più gravi di linfedema, dove le aree affette sono in gran parte costituite da tessuti fibrotici, la chirurgia ablativa ha lo scopo di asportare quantità più o meno estese di tessuto patologico, così da alleviare in primis le problematiche legate alle dimensioni e al peso degli arti affetti, migliorando sensibilmente la qualità di vita del paziente. In secondo luogo questa tipologia di interventi consente di ottenere un rimodellamento selettivo delle aree affette, permettendo di agire su zone poco o non responsive ad altri trattamenti.

Ultima e forse più importante è la possibilità di facilitare l’attività dei vasi linfatici competenti residui, contribuendo così a interrompere il circolo vizioso che spesso conduce a un irreversibile e non responsivo peggioramento della malattia. Tutto ciò si rivela estremamente utile nei casi in cui questi interventi vengono abbinati a interventi fisiologici (trapianto autologo di linfonodi e bypass linfo- venosi) o a liposuzione; le differenti tecniche, infatti, si combinano spesso in modo sinergico tra di loro, permettendo livelli di cura ancor più sofisticati.

LINFEDEMA DI SCROTO E GENITALI ESTERNI (ELEFANTIASI SCROTALE)

Questa condizione causa l’ingrandimento dello scroto che può arrivare fino a dimensioni veramente significative. Il liquido linfatico si accumula nei tessuti rendendo molto ingombranti scroto e genitali esterni e questo causa non pochi problemi ai pazienti sia da un punto di vista di gestione del quotidiano (ad esempio difficoltà a deambulare o sedersi e mantenere una corretta igiene intima) sia da un punto di vista relazionale.

Spesso inoltre la pelle dello scroto può gonfiarsi a tal punto da seppellire all'interno del tessuto stesso il pene, parzialmente o totalmente. I casi più gravi di linfedema scrotale descrivono il quadro di elefantiasi dello scroto.

Alla nostra osservazione spesso arrivano pazienti che sono stati visitati da numerosi colleghi in precedenza senza aver però risolto il problema. La risoluzione ti tale problematica, infatti, necessita di un approccio multidisciplinare sistematico, riservato solo ad alcuni centri, fra cui il nostro, che, forti di una casistica significativa, riescano a inquadrare e trattare tale patologia con le più moderne tecniche chirurgiche a oggi co

LINFORISONANZA

Per noi la Linforisonanza è l’esame di scelta per la diagnosi del tipo di linfedema. Nel caso specifico del linfedema scrotale questo esame verrà indicato solo dopo la prima visita specialistica in quanto non in tutti i casi può essere necessario.


INTERVENTO CHIRURGICO

L’intervento principale che viene proposto è una riduzione di ampiezza che consiste nell’asportazione dei tessuti cutanei e sottocutanei linfedematosi conservando i testicoli senza danneggiare pene e uretra. A seconda dei casi possono rendersi necessarie delle procedure complementari come anastomsi linfovenose o trapianto di linfonodi (anche con l'ausilio di BioBridge®) che aiuteranno il drenaggio linfatico nei tessuti residuati dall’asportazione, così come una plastica all’asta del pene se anch’esso è danneggiato dal linfedema.